Engagement reale o vanity metrics? Capire cosa conta davvero sui social

Sui social spesso tra le cose che contano per capire se un profilo sta avendo successo troviamo: impression, follower, like, visualizzazioni, reach… un diluvio di metriche pronte a essere interpretate (ma purtroppo a volte fraintese).

Infatti, bisogna saper guardare oltre le vanity metrics ossia i numeri, ma si deve comprendere l’engagement reale ossia capire se: quei numeri stanno lavorando per te? Ti stanno portando qualcosa di concreto? O stai solo nutrendo un senso effimero di successo?

Vanity metrics: cosa indicano?

Le vanity metrics sono indicatori di performance che, pur mostrando dati numericamente elevati o apparentemente positivi, non forniscono informazioni concrete sull’efficacia o sulla sostenibilità di una strategia di business o marketing. Si tratta di metriche che alimentano una percezione favorevole, spesso in termini di visibilità o popolarità, ma che raramente riflettono un reale impatto sul raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Esempi tipici includono:

  • Numero di follower sui social media
  • Like e visualizzazioni ai post
  • Download di un’app non accompagnati da utilizzo attivo
  • Traffico web generico non profilato

Questi dati possono risultare utili per alcune valutazioni preliminari (come la brand awareness o l’interesse iniziale), ma se non sono correlati a comportamenti concreti dell’utente – come l’acquisto, la compilazione di un form, l’iscrizione a una newsletter o il passaggio a una fase successiva del funnel – rischiano di essere fuorvianti.

Affidarsi alle vanity metrics può portare a decisioni strategiche errate. Una campagna che genera molte visualizzazioni, ma nessuna conversione, non sta producendo valore. Allo stesso modo, una crescita di follower non profilati o poco ingaggiati può gonfiare le apparenze senza migliorare il rapporto con il pubblico reale.

Engagement reale: la metrica più importante

Il coinvolgimento vero è fatto di risposte, di messaggi, di persone che fanno domande, condividono, salvano, cliccano, si fidano.

Può essere meno appariscente, ma è l’unico dato che conta davvero. Se hai 800 follower e 30 di loro ti scrivono, partecipano, si interessano… sei già in una posizione migliore rispetto a chi ha 15.000 seguaci silenziosi.

Un pubblico coinvolto è un pubblico che ascolta, che ricorda, che può diventare cliente o promotore spontaneo. E questo vale anche, e soprattutto, per i professionisti e per le piccole attività. Infatti, è meglio avere un seguito più piccolo ma che continua a interagire con il tuo brand e che fa acquisti, piuttosto di un seguito ampio ma “freddo” che non interagisce e non porta reale valore per la tua attività.

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